
Con un po’ di ritardo nella tabella di marcia dei post da pubblicare oggi vi racconto di un nuovo store che ha aperto di recente a Milano: Diet to go.
Govedì 26 marzo 2015 Andrea ed io, smessi i nostri vestiti da ingegnere e dottoranda – nella versione foodie di Superman – ci siamo trasformati in Food Blogger e abbiamo partecipato all’inaugurazione del punto vendita in Via Pascoli a Milano. Ad invitarci all’aperitivo di presentazione sono stati i ragazzi di Bottega dei Segni (che già ci avevano coinvolto nella mostra Pucci in the kitchen), atelier di comunicazione presso il quale ho seguito alcuni workshop su Facebook, Instagram e WordPress.
Cosa offre Diet to go? Un “pacchetto” di pasti, della durata di una settimana, un singolo pasto completo oppure un solo piatto composto secondo le indicazioni di, a scelta, un regime alimentare ipocalorico, vegetariano e zona. Ogni menù è realizzato da un team composto da un dietologo e uno chef, che collaborarano costantemente alla ricerca della perfetta quadratura del cerchio tra gusto ed esigenze dietetiche. Come ogni fast food che si rispetti, non è possibile apportate modifiche ai piatti proposti, confezionati in comode monoporzioni pronte da scaldare. Chi ha, quindi, necessità alimentari particolari dovrà stare attento a quali piatti e pietanze selezionare. Affidandosi interamente al pacchetto di pasti settimanali (colazione, pranzo e cena) si dovrebbe riuscire a perdere peso, che è lo scopo principale del servizio offerto. Accanto ai pasti, si cerca di abituare i clienti ad uno stile di vita quanto più sano e salutare possibile: viene fornito un ricettario delle pietanze assaggiate, in modo da poterle riproporre anche a casa, e si incentiva l’attività fisica.
La cosa più importante, però, è che i piatti proposti sono tutto tranne che quello che noi associamo a piatti “da dieta dimagrante”, tipo pollo lesso e verdure bollite. Durante l’aperitivo d’inugurazione abbiamo assaggiato alcuni dei piatti forti di questo fast food – salmone con carciofi e salsa alle mele, sformatini di verdure, insalata fredda di lenticchie per gli apetizer salati; budino di riso e piramidine di ricotta per i dolci – che non avrebbero sfigurato in nessun buffet o aperitivo (anzi, ce ne fossero di happy hour così!).

A livello ideologico, diciamo che l’idea di fondo mi piace fino ad un certo punto: la dieta dimagrante è una questione troppo seria, complessa e personalizzata per essere affidata ad un servizio così standardizzato, seppur fatto con materie prime di altissima qualità e un riguardo notevole agli aspetti nutrizionali, ma anche psico-gustativi delle pietanze proposte. Insomma, per dimagrire veramente ed evitare problemi sulla lunga distanza, è certamente meglio affidarsi ad un professionista che stili un piano alimentare fortemente studiato ed adeguato alle nostre necessità salutari, alimentari e pratico-organizzative. Sopratutto, poi, bisogna imparare in primis a gestire autonomamente il proprio pasto.

Che pro abbiamo riscontrato invece? Di certo è un’ottima soluzione per i pranzi in ufficio o le cene post giornate infinite al lavoro, piuttosto che ricadere sulla vaschetta di prosciutto o sul paninazzo del baracchino dalla dubbia provenienza, conservazione ed igiene. Nella versione pacchetto completo potrebbe essere una soluzione per momenti di transizione particolari: traslochi, giga-scadenze lavorative o magari convalescenza. Nel mio mondo ideale visto dai miei occhiali rosa a cuoricino, abbiamo sempre modo, tempo e voglia di fare la spesa nelle cascine e cucinare in casa tutti i pasti e tutte le schiscette, ma mi rendo conto che non sempre è possibile o, semplicemente, non sempre ne abbiamo voglia. Ben venga allora avere anche delle soluzioni alternative. Ma volete sapere qual è il pro più grande ed importante?!? I piatti sono assolutamente buonissimi!!!