Locandina "Chocolat"

Chocolat

Locandina "Chocolat"
Locandina “Chocolat”

Abbiamo la fortuna di essere circondati da moltissimi buoni amici e persone che ci voglio bene, tutte appassionate di argomenti diversi, che ci arricchiscono costantemente.

Elisa è una di questa, mia carissima amica, compagna di università e appassionata, come me, di buon cibo e teatro antico, oltre che di cinema, materia in cui sono, purtroppo, totalmente ignorante.

Le ho chiesto quindi di arrichire il blog con un articolo che unisse le sue passioni, scrivendo di cinema e cibo. Lei non solo ha accettato, ma ci ha anche regalato una goduriosissima ricetta, che non vedo l’ora di provare!

Buona degustaz… ehm, lettura!


Quando qualche settimana fa mi è stato chiesto di scrivere un guest post sul rapporto tra cinema e cibo mi sono subito entusiasmata, ma ad una seconda riflessione ho cominciato ad avere così troppi spunti che non avevo idea da dove cominciare.

Voglio premettere che non mi ritengo affatto un’esperta né di cinema né di enogastronomia, ma solo un’appassionata dell’uno e dell’altro tanto da trascorrere la maggior parte del mio tempo libero a cucinare guardando film.

L’elenco di registi che hanno utilizzato cibo e vino come fulcri dei propri soggetti sono tanti, anzi troppi per poter fare un discorso che non cada nella superficialità e nella ripetitività, cosi ho deciso che ne avrei parlato solo cercando di farvi “riassaporare” le mie sensazioni. Ho scavato nella mia memoria e mi è tornato in mente un film che mi aveva così coinvolto da farmi venire una voglia irrefrenabile di mangiare.

Il film in questione è il romantico Chocolat del 2000, con l’attraente Johnny Depp e l’attrice francese Juliette Binoche. Non vi sto a raccontare la trama o la morale a cui punta, ma mi soffermerei su quel sapore che sentii in bocca assistendo a tutta quella sfilata di cioccolato che riempiva le scene. Un cioccolato esibito, venerato e anche condannato a cibo peccaminoso; ricordo che durante tutta la proiezione, nonostante in quell’anno avessi solo 12 anni e non fossi ancora in grado di coglierne l’aspetto sensuale, sentivo un desiderio irresistibile di annusare e gustare quel pungente sapore.

Ero con una mia amica e le nostre rispettive mamma: mentre loro sognavano quella storia d’amore romantica e appassionata, io e lei assalimmo il bar del cinema per acquistare dei Kinder Bueno. Un gusto che già conoscevamo bene, ma che in quel momento assunse una magia inspiegabile carica di sensazioni nuove e inaspettate. Mangiare quel banale snack, che probabilmente oggi butterei solo per tutti gli ingredienti che contiene, era stato come l’assecondare un desiderio atteso per 121 minuti.

Gustare ancor prima con la mente, confermando che l’attesa del piacere e ancor più intensa del piacere stesso.

A questo punto, per ringraziare la Master chef del blog, mi sembra doveroso riportare una tra le molte ricette presenti nel film: “Cioccolatini capezzoli di Venere”, realizzata dalla protagonista per far sì che una sua cliente riaccenda la passione del marito.

Cioccolatini "Capezzoli di Venere"
Cioccolatini “Capezzoli di Venere”

Capezzoli di Venere

Ingredienti:

200 g di mandorle

100 ml di panna

150 g di cioccolato fondente

2 cucchiai di rum

150-200 g circa di cioccolato bianco di buona qualità

 

Ridurre in scaglie 100 grammi cioccolato fondente (lasciarne 50 grammi da parte), versarle in un pentolino assieme alla panna liquida e al pezzo di burro e far ammorbidire il tutto a fiamma bassa (o a bagnomaria). Spegnere la fiamma e versare il composto in una ciotola, aggiungere le mandorle tritate, il rum e mescolare per bene; poi riponete il composto in frigo per almeno mezz’ora.

Trascorso il tempo necessario, togliere dal frigo e formare delle palline usando piccole quantità di composto e disporle su di un vassoio. In un pentolino fondere il cioccolato bianco e l’altro pezzo di burro a fiamma bassa (oppure a bagnomaria) e versarlo sulle palline in modo da ricoprirle completamente.

Riporre il vassoio nel frigo per un’altra mezz’ora. Fondere i 50 grammi di cioccolato fondente a fiamma bassa (o a bagnomaria) e, dopo aver tolto il vassoio dal frigo, versarne un po’ sulla sommità delle palline; riporre nuovamente in frigo per mezz’ora, per far solidificare anche il cioccolato bianco.

Variante: si possono ottenere capezzoli di venere neri invertendo le dosi di cioccolato e usando il cioccolato bianco per il ripieno e quello fondente come copertura.

 

Adesso corro a gustare del cioccolato extra fondente all’85% ed è piacere allo stato puro.

 

Elisa

2 risposte a "Chocolat"

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