
Questo autunno ci sta portando moltissime novità, nuovi progetti da conoscere, persone da incontrare e storie affascinanti da ascoltare e raccontare, avendo sempre il cibo a fare da fil rouge. Oreegano -Quanto vale il tuo cibo è tutto ciò, anche se si presenta “solo” come piattaforma per condividere ricette (e ci siamo anche noi) ed è grazie a Francesca che ci ha fatto conoscere questo sito che abbiamo il piacere di condividere con voi questa storia.
Andiamo, però, con ordine e partiamo dall’inizio. Oreegano è frutto del lavoro di Giuseppe, Ilario e Francesca tre giovani pugliesi – quelli che definiremmo delle “belle teste” – che lasciano i loro impieghi per buttarsi a capofitto in questa start up, che risponde ad una precisa necessità. Dopo esser diventati vegetariana, infatti, i due founders che avevano compiuto questa scelta avevano bisogno verificare che la loro alimentazione fosse effettivamente bilanciata. Il rischio, almeno nelle prime fasi, del passare da un regime onnivoro ad un’alimentazione veg è quella di sbilanciare i pasti in favore dei carboidrati oppure esagerare con i formaggi o magari ancora affidarsi a preparati a base di tofu o seitan con liste degli ingredienti di dubbia provenienza e lunghe quanto la Divina Commedia…
Giuseppe, Ilario e Francesca decidono, quindi, di creare un sito che raccogliesse ricette, ne restituisse anche le informazioni nutrizionali e, sopratutto, desse la possibilità di cercare i piatti in base ad una specifica esigenza nutrizionale: ad esempio scovando tutti quei piatti con il ferro alto, oppure low carb, oppure pronti in 10 minuti, escludendo un ingrediente specifico etc. Allo stesso tempo su Oreegano c’è la possibilità di conoscere l’apporto nutrizionale delle singole ricette e di condividerle con gli altri utenti. Scopo del progetto è quello di diffondere il sapere culinario individuale e valorizzare la consapevolezza alimentare.
Questi tre ventenni, quindi, lasciano le loro occupazioni e partecipano al bando europeo Fooding gestito dal CHIAM di Bari, lo vincono con il loro progetto, totalmente autofinanziato e autoprodotto, e, come premio, iniziano a seguire un percorso di accelerazione per start up di Luis Enlabs a Roma. Ed è sempre grazie a questo bando che i tre vanno ad Amsterdam, dove si trovano nel momento in cui bisogna trovare un nome per il progetto. In un ambiente universitario, multietnico e multilingue il team decide di battezzare questo sito con il nome di una spezia, a ricordare il tema cibo, che si pronunciasse in modo simile in tutte le lingue europee. L’origano, che tra l’altro è forse la spezia percepita come più italiana al mondo, era l’unica soluzione possibile: in spagnolo e in portoghese si pronuncia orégano, in inglese oregano, in francese origano, etc. Alla parola inglese è stata aggiunta una “e” (Oreegano), ed ecco che si torna alla pronuncia italiana.