Agriturismo biologico Diacceroni in Toscana

Agriturismo biologico Diacceroni
Agriturismo biologico Diacceroni

È vero le ferie sono appena finite, ma non si inizia mai troppo presto a fantasticare sul prossimo viaggio o weekend fuori porta. Il 2017 sarà l’anno dei ponti, perché non approfittarne per fare un salto in Toscana, sempre splendida? In caso noi vi consigliamo l’agriturismo biologico Diacceroni a Fabbrica di Peccioli (Pisa): immerso in un paesaggio da sogno e con un ristorante da urlo.

Dopo aver girato abbondantemente l’Umbria (e scovato un posto del cuore come La Corte del Lupo), quest’anno abbiamo deciso di trascorrere il capodanno in Toscana. Conosciamo abbastanza bene Firenze e Arezzo e dintorni, mentre nessuno dei due era stato verso Lucca-Pisa-Siena-Volterra e zone limitrofe. Il caso ci ha (fortunatamente!) fatto scovare l’agriturismo biologico Diacceroni, a pochi chilometri da Volterra: un’occhiata a sito e recensioni, uno scambio di mail e prenotazione fatta.

La struttura è immersa nelle colline toscane, pennellate dalle strade di campagna sulle quali spiccano file ordinate di cipressi: ci si sente a metà tra un quadro di Leonardo – con i suoi sfondi fatti di “quinte” e “velature” – e i film americani ambientati in Toscana, che riassumono e condensano la toscanità più toscana. Natura e silenzio a perdita d’occhio. Nulla di meglio per staccare qualche giorno e ricaricare a pieno le pile. Se si hanno bambini ci sono anche prati in cui giocare e la possibilità di prendere lezioni di equitazione.
L’agriturismo biologico si trova a pochi chilometri da Volterra, deliziosa cittadina medievale che abbiamo visitato in una magnifica giornata di sole invernale. Anche Pisa, Firenze, Lucca, Siena e San Gimignano sono facilmente raggiungibili e località splendide, qualora vi fermaste qualche giorno più di noi.

Punta di diamante di ogni agriturismo che si rispetti è la produzione agroalimentare e la cucina. L’azienda agricola produce olio extra vergine, vino, grano biologico da cui ricavare pasta e pane, miele e marmellate. I prodotti possono essere degustati sia durante le colazioni che nel ristorante oppure acquistate, anche tramite uno shop online (qui). Noi ci siamo portati a casa marmellate – che non abbiamo ancora assaggiato -, composte di verdure (delizioso il Chutney ai peperoni, che abbiamo servito durante un aperitivo casalingo con amici), il vino bianco e rosso della casa che si beve bene in ogni occasione e la pasta che il maritozzo ha degustato più volte (io nel quotidiano evito il glutine, per saperne di più clicca qui) giudicandola eccezionale (e anche solo a vederne il colore e sentirne la rugosità ci si rende conto della differenza con le paste industriali).

Impossibile non menzionare il ristorante dell’agriturismo biologico Diacceroni – La Cantina – guidato dalla travolgente chef Laura Bertini. Il locale si affaccia sulla Valle dell’Era e ha la cucina a vista: due elementi che da soli mi bastano per impazzire. Il menù è fatto di pochi piatti, stagionali (no, le zucchine grigliate a dicembre non me l’hanno portate) e a base dei prodotti realizzati nell’azienda agricola o comunque locali.
Abbiamo mangiato nel ristorante la sera del nostro arrivo e per pranzo il giorno della partenza e in entrambi i casi siamo stati satolli, felici, coccolati dallo staff dell’agriturismo e abbiamo avuto modo di conoscere tanto di più di quel che c’era nel nostro piatto, oltre ai nutrienti (qui trovate una bellissima “ode al valore del cibo” che vi consiglio di leggere).
La sera del nostro arrivo Laura ci ha dato il benvenuto con un pezzo di cecina, il nome toscano della farinata (qui la nostra ricetta). Le portate che abbiamo scelto sono state semplici, ma sostanziose e deliziose. Il dessert – che ammettiamo ci ha veramente messo alla prova, ma non si poteva non resistere – ci ha veramente sorpresi: panforte e torrone fatti in casa. Non so voi, ma sono un po’ “allergica” a questi dolci di solito, li evito come la peste, memore di roba gommosa e zuccherina che si appiccica ovunque, non sa di altro che di zucchero avendo un sapore indistinguibile l’uno dall’altro. Dire che il torrone e il panforte non sono dolci sarebbe un’eresia, ma avevano un sapore loro, dato dalle spezie, la frutta secca e gli altri ingredienti. Materia prima e lavorazione artigianale fanno la differenza. [ndr: dopo questa mangiata e il cenone del 31, il pranzo dell’1 – l’altro pasto fatto nel ristorante –  è stato fatto con una tranquilla tagliata e un po’ di insalatina.]

 

Con un ristorante del genere, vi lascio immaginare la colazione… Oltre ai ricchi buffet a base di dolci e yogurt fatti in casa e ogni ben di Dio… anche omelette e altre pietanze a base di uova fatte al momento. Un sogno per ogni goloso! Sia a colazione che durante i pasti fatti al ristorante, lo staff non ha mancato di offrimi soluzioni gluten free e senza latticini.

 

Abbiamo passato anche il cenone di Capodanno nell’agriturismo biologico Diacceroni e viste le premesse… Una menzione d’onore a uno degli aperitivi: il castagnaccio – dolce toscano a base di farina di castagne, uvetta, noci, pinoli e rosmarino – in versione salata con il lardo.

 

 

Allora, vi abbiamo convinti a farci un salto? (O almeno vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca?)

 

Per finire… fatevi quattro risate con il video di auguri per il 2017 che abbiamo girato durante il cenone:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.