Cuochi a colori, saperi e sapori dal mondo

Selezione di dolci arabi
Selezione di dolci arabi

Medito da un po’ su questo post, come sempre quando qualcosa mi colpisce, mi prende al cuore, mi fa innamorare. Ho bisogno di prenderne le giuste distanze per non farmi travolgere dall’entusiasmo di aver scoperto qualcosa di nuovo e di kalos kai agathos (bello e buono), come dicono i miei amati greci .

Voglio parlarvi di Cuochi a coloriprogetto milanese che si propone di diffondere la cultura dell’altro, dello straniero attraverso il cibo. Il 6 ottobre abbiamo incontrato Maria Teresa che, davanti ad una fumante tazza di Karkadè, ci ha raccontato di questa “società di catering” sui generis, così permeata dalle persone che la costituiscono.

Cuochi a colori nasce nell’autunno 2014 dall’associazione Arcobaleno, che si occupa di far incontrare persone di diversa provenienza, accogliendo stranieri e favorendo percorsi di interculturalità e ambientamento degli stranieri nel nostro paese. Da lì l’idea di favorire la reciproca conoscenza – dell’italiano nei confronti dello straniero e viceversa – attraverso il cibo. Chi meglio di noi italiani sa che un piatto, una pietanza è portatrice non solo di nutrimento, ma anche e sopratutto, di cultura, storia, vissuto personale e famigliare, convivialità, emozioni, sentimenti.

Catering Cuochi a colori
Catering Cuochi a colori

Cuochi a colori offre, quindi, servizi di catering e cucina a domicilio in cui i cuochi sono donne (per ora, ma chissà se prima o poi non arrivi anche qualche cuoco) provenienti da paesi lontani e, per certi versi, mitizzati oppure che spaventano come l’Indonesia, la Thailandia, il Marocco, lo Sri Lanka, le Filippine, la Costa d’Avorio, il Brasile, il Perù e l’Egitto. Il servizio non prevede solo la consegna dei piatti – uno più bello e goloso dell’altro – ma anche la possibilità di far entrare in casa propria la cuoca che ha cucinato, conoscerla e farle conoscere l’Italia di tutti i giorni e conoscere la quotidianeità del suo paese di origine . Condividere gesti, modi di apparecchiare la tavola e preparazioni e scovare similitudini o differenze, che però davanti ad un dolce preparato con cura e amore non fanno paura, ma incuriosiscono. Chissà se prendendo spunto da quell’ingredienti il mio piatto-cavallo di battaglia non possa essere miglioratoIn effetti il tanto temuto Islam non fa poi così tanta paura mangiando un baklava insieme a chi ti racconta la sua terra…

Scopo di questa srl, perché le cuoche sono innanzitutto professioniste che svolgono un lavoro, è quello di fare cultura dell’altro: non appiattire e uniformare, ma dimostrare quanto le differenze vadano apprezzate, perché arricchiscono. I nostri piatti della domenica non sono altro che stratificazioni della lasagna della nonna e quelle della mamma, ma con il tocco di zia Pina e l’ingrediente segreto della signora Lina, la vicina di casa al mare. I bambini delle cuoche, la vita stessa di queste donne è in Italia, ma loro non sono italiani. Ha senso che assorbano, come fossero una tela bianca, tradizioni che non gli appartengono? Oppure, piuttosto, che si isolino in comunità chiuse, in cui lo scambio avviene solo tra connazionali? No! Credo che ci sia bisogno che ognuno dia il suo tocco alla lasagna, senza dimenticare chi ha aggiunto cosa e da dove veniva quell’ingrediente o quella procedura.

Cuochi a colori a domicilio
Cuochi a colori a domicilio

Se il know how culinario è internazionale, l’attenzione alle materie prime e alla qualità della ricetta proposta sono tipicamente italiani. Peccato, solo, dover costantemente cercare una cucina professionale da affittare per gli eventi, trasportare e traslocare materiali ed attrezzature da cucina provenienti dai singoli paesi. Per questo motivo Cuochi a colori ha lanciato una campagna di crowdfunding per dare una casa a queste cuoche: una cucina tutta loro! Quanto è importante per noi questa stanza della casa? Luogo di impasti con la nonna, tisane della buona notte con la mamma o spuntini di mezzanotte con la sorella dopo una serata fuori. Momenti conditi di cibo e memoria, ricordi e condivisione. Pensate quanto può essere importante per chi in cucina ci lavora e chi, attraverso la cucina, condivide pezzi di vita e di cultura.

Natale si avvicina, le cene con i maglioni con le renne e pure… Perché non fare qualcosa di diverso con i colleghi e organizzare una cena peruviana, ad esempio, con i colleghi, anziché il solito aperitivo al solito bar? Scommettiamo che vi divertirete di più?

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