
I tour eno-gastronomici proseguono. Stavolta si punta a Nord-Est, direzione Friuli. Occasione perfetta per visitare San Daniele del Friuli e i dintorni di Udine, sempre ricchi di piacevoli sorprese.
L’aria frizzante ed i paesaggi mozzafiato hanno ben presto stuzzicato il nostro appetito, così abbiamo deciso di visitare una città simbolo dell’eccellenza gastronomica friulana ed italiana in generale: San Daniele del Friuli.
Dopo un giro per le incantevoli vie locali ed essendo l’ora dell’aperitivo, abbiamo deciso di fare la prima tappa strategica in una caratteristica enoteca sita proprio accanto al Duomo, La Corte di Bacco. I giovani proprietari ci hanno accolto con calore e professionalità e ci siamo lasciati tentare da un ricco tagliere di prosciutto crudo di San Daniele accompagnato da un calice di Friulano, altrimenti conosciuto come Tocai.
A questo punto, per conoscere meglio i prodotti locali, ci siamo spostati di pochi metri per visitare un importante prosciuttificio, La Bottega del Prosciutto, dove con grande gentilezza, i proprietari ci hanno giudato in un viaggio ideale nel mondo del prosciutto di Levi, il loro pezzo forte.
Il San Daniele è il più classico dei prosciutti di loro produzione, stagionato e invecchiato nelle colline friulane per un minimo di 17/18 mesi. In pezzi da 12 kg si presenta con il lardo dal colore bianco rosato e le carni dal sapore delicato e burroso.
Molto sfiziose le varianti proposte: i grissini al crudo, il macinato di prosciutto con cui preparare gustose ricette, ma anche i tortellini ed il ragù di prosciutto.

Dulcis in fundo, la cena. In un posto come San Daniele è veramente difficile sbagliare. E noi, fermandoci alla Tavernaccia, abbiamo azzeccato in pieno. Abbiamo capito di aver fatto centro subito, appena entrati, vedendo un enorme barbecue già ardente.
Anche in questo caso ci siamo lasciati guidare dalla cortesia dei gestori, evidentemente una costante della zona: tagliere di crudo accompagnato da una varia selezione di sott’oli fatti in casa e di formaggi friulani, frico con polenta, zuppa di fagioli e braciola di maiale alla brace con contorno di radicchio trevisano dop alla piastra.
Ovviamente i calici erano riempito da un altro pezzo forte locale, una morbida e profumata Ribolla Gialla.
